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[Official Topic] Tennis

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  1. ~Giangio
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    Federer ha giocato veramente male, appena Ramos alzava il ritmo andava in bambola... Ora Nole può perdere solo suicidandosi :soso:
     
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    nole attualmente potrebbe perdere solo contro suo fratello vendendosi la partita
     
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  3. ~Giangio
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    Secondo me Djokovic attualmente rischierebbe veramente solo contro Federer al meglio dei 3 set o contro un Wawrinka versione Roland Garros 2015 che sparava lavatrici di rovescio da due metri fuori dal campo. Altrimenti è ingiocabile
     
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    Tennis, Pennetta basta una partita a Mosca ed è al Masters di Singapore
    La brindisina batte la russa Gavrilova, n° 36 del mondo, 6-2 6-4 e si qualifica al torneo di fine stagione

    Un esordio migliore per Flavia Pennetta non poteva esserci: quarti di finale alla Kremlin Cup e qualificazione alle Wta Finals di Singapore. La 33enne brindisina, testa di serie numero tre e in tabellone grazie a una wild card (bye al primo turno) ha superato 6-2 6-4 la 21enne russa Daria Gavrilova, n° 36 al mondo, al secondo turno del torneo Wta Premier in corso sul veloce dell’Olympic Stadium di Mosca, montepremi da 768mila dollari.
    LA PARTITA DI FLAVIA — La Pennetta, numero 8 del ranking mondiale, è partita fortissimo dominando entrambi i set con la rivale sempre indietro nel punteggio. Sul 5-4 in suo favore nel secondo parziale l’azzurra ha annullato quattro palle break che avrebbero consentito alla Gavrilova di rientrare. A metà gara Flavia si è dovuta fermare per medicare una vistosa e dolorosa vescica sotto al piede. Prossima avversaria sarà la bielorussa Lesia Tsurenko, 26 anni e numero 37 mondiale: non ci sono precedenti. Grazie a questo successo la brindisina scavalca nella Road to Singapore (la classifica che tiene conto dei risultati del 2015) la ceca Lucie Safarova, eliminata al secondo turno: al momento è settima (la Wta ha già depennato dal ranking stagionale Serena Williams che ha rinunciato a giocare il Masters) ed è dunque certa della partecipazione alle Wta Finals. Con i risultati maturati a Mosca, Flavia Pennetta è anche matematicamente sicura di chiudere l’anno tra le prime 10 del mondo. E’ la terza italiana di sempre a raggiungere questo traguardo dopo Francesca Schiavone (n° 7 nel 2010), Sara Errani (n° 6 nel 2012 e n° 7 nel 2013).
    LE ALTRE QUALIFICATE — L’azzurra si aggiunge così al treno per Singapore con Simona Halep, Maria Sharapova, Garbine Muguruza, Petra Kvitova, Agnieszka Radwanska e Angelique Kerber. L’ultimo posto disponibile se lo contendono la Safarova (già eliminata a Mosca), la spagnola Carla Suarez Navarro (è nei quarti come le Pennetta) e la ceca Karolina Pliskova (è al secondo turno).
    UOMINI — Nella giornata di oggi un altro azzurro del tennis era impegnato in campo. Al contrario di Flavia Pennetta, è stato invece un esordio sfortunato per Simone Bolelli nella Kremlin Cup. Il 30enne di emiliano, numero 59 del ranking mondiale, è stato costretto al ritiro per un problema fisico nel corso del match di primo turno contro Lucas Pouille, numero 70 Atp. Il francese al momento dello stop era in vantaggio sull’italiano 7-5 4-1 dopo un’ora e 13 minuti.
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    pennetta ha chiuso la sua carriera peccato tantissimi rimpianti oggi dove bastava un set contro la sharapova per andare in semifinale e nel primo era avanti 4 a 2 con due palle per andare a servire per vincerlo
     
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  6. Explz
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    Alle 19:00 di stasera va in onda la finale dei masters tra Nole e Roger
     
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    Sarà una grandissima partita. Peccato che debba perdermela :(
     
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  8. ~Giangio
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    Nole favoritissimo purtroppo
     
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  9. Explz
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    Finisce con un doppio fallo di Roger..
     
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    Troppo forte al momento Nole. Stagione super, forse anche superiore a quella del 2011. E poi in finale non sbaglia mai.
     
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  11. ~Giangio
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    Si ma il Nole 2011 per me era ancora più forte considerando che aveva di fronte Federer ancora in grado di batterlo negli slam (vedi semi del Roland Garros dove ci fu il miglior Roger di sempre su terra) e un Nadal che veniva da un annata strepitosa... Poi certo, questo 2015 è stato fantascientifico
     
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    Tennis, Coppa Davis, Belgio avanti con Goffin

    Nel primo match il talentuoso debuttante inglese Edmund ha cominciato al massimo sorprendendo Goffin con un iniziale 2-0. Il belga, però, ha ribaltato la partita vincendo 3-2. Nel secondo scontro la Gran Bretagna tenta il pareggio con lo scozzese

    Il Belgio è in vantaggio per 1-0 sulla Gran Bretagna nella finale di Coppa Davis 2015. Kyle Edmund (Regno Unito) è un debuttante e alla prima convocazione in Coppa Davis, ha 20 anni ed è numero 100 al mondo, ma non ha mostrato segni di emozioni nel primo match della finale che vale l’insalatiera, contro il belga David Goffin, che si è aggiudicato una difficile vittoria sulla terra rossa indoor del Flanders Expo di Gand.
    LA PARTITA — In 45 minuti di gioco, il britannico s’è imposto nel primo set 6-3. Nel secondo ha addirittura impiegato meno, appena 25 minuti, per un 6-1 inequivocabile . Edmund ha mostrato solidità, potenza e velocità di braccio nei colpi, ed utilizzato al meglio servizio e dritto. Una prima sorpresa insomma contro un avversario poco reattivo e condizionato dalla super prova dell’avversario, che non ha patito neanche il tifo tutto per il Belgio (in tribuna anche i reali). Nel terzo set, la situazione disperata, provoca però la reazione e i break del belga che grazie al 6-2 in 35’ porta il match sul 2-1. Al quarto set il padrone di casa si impone ancora con uno spettacolare 6-1. A quel punto la strada è in discesa e al quinto set trova la vittoria per 6-0 non dando la possibilità all’inglese di reagire.
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    qualcuno sta seguendo l'Australian Open? siamo arrivati nella settimana decisiva oramai...
     
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    Orari troppo difficili. Seguo solo qualche partita all'1. Pero' il big match Djoko-Federer non me lo perdero'.
     
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    Tennis, Australian Open: Djokovic scatenato, 6-1 7-5 7-6 su Murray. Melbourne è sua



    Match chiuso in 2 ore e 43 minuti. Il numero 1 in stato di grazia: lo scozzese travolto nel primo set, nel secondo e nel terzo set Nole è semplicemente formidabile contro un avversario che ha dato l'anima, ma semplicemente non ha potuto nulla contro un avversario mostruoso. Per Nole è l'undicesimo Slam conquistato


    Vince il più forte. Ancora lui, Novak Djokovic. Che conquista il sesto Australian Open in carriera battendo 6-3 7-5 7-6 in due ore e 43 minuti Andy Murray ed eguaglia il numero di successi nello Slam degli antipodi di Roy Emerson, che tuttavia li ottenne quando i migliori giocano sul circuito professionistico e gli altri spesso evitavano un viaggio così lungo. Nole è il dominatore di questa decade del 21° secolo e con la vittoria a Melbourne sale a 11 Slam, come Borg e Laver. Insomma, il curriculum comincia a diventare quello di un giocatore destinato a riscrivere la storia.
    PRIMO SET — Si affrontavano il numero uno e il numero due del mondo (anche se Nole ha quasi il doppio di punti rispetto ad Andy), ma il primo set è sostanzialmente un massacro. Muzza si procura subito una palla break, ma nel suo primo turno di servizio perde subito la battuta, aprendo un’autostrada a Nole. Troppo lento, troppo passivo contro un avversario ben piantato dentro al campo, che disegna come sempre traiettorie incrociate velenosissime e ribalta con un colpo la fase diofensiva in offensiva. E’ vero che Murray è rimasto in campo in totale 103 minuti in più rispetto al serbo, nel torneo, e che ha avuto due settimane complicate dall’attesa di notizie sulla paternità e dal malore del suocero, ma il dritto non funziona mai e il servizio non è un fattore. In mezz’ora Nole è avanti 6-1, e farlo partire in vantaggio e senza nessuna fatica è un bruttissimo modo di cominciare la quarta finale uno contro l’altro (dopo il 2011, il 2013 e l’anno scorso).
    SECONDO SET — Del resto, nei confronti diretti, non solo Djokovic è avanti 21-9, ma ha vinto 10 delle ultime 11 sfide (Muzza si è imposto a Montreal ad agosto). Però allo scozzese non manca certo l’orgoglio, anche se in pratica dopo ogni scambio si abbandona a lunghi e disgustati soliloqui. Così, provando a forzare il servizio e miscelando con sapienza il rovescio tra lungolinea ed incrociato, torna in partita, nonostante il break del 4-3: nel game successivo, di classe, strappa per la prima volta la battuta a Djokovic, riuscendo finalmente a instillare qualche incertezza negli schemi perfetti del serbo. Una rimonta di cuore che però dura poco: sul 5-5, da 40-0, Andy perde il servizio, sfiancato a metà del game da uno scambio di 36 colpi ovviamente vinto dal Djoker, e finisce per cedere il set.
    APOTEOSI — Djokovic ha perso solo una volta su 155 quando si è trovato sopra due set a zero in partite 3 su 5 (Melzer a Parigi 2010), numero impietoso per Murray. Che ormai gioca a tutto braccio su ogni colpo, ma stremato di testa e di fisico si ritrova sotto subito 2-0 nel terzo, con un clamoroso smash tirato in rete da un metro. Ancora una volta, rimonta d’orgoglio, tenendo un ritmo che potrebbe portarlo fuori giri e invece lo issa fino al tie break. Dove però combina il disastro definitivo: due doppi falli e un facile dritto in rete, mentre Djokovic mette un ace e due porime vincenti. Game over. Murray diventa il primo giocatore a perdere cinque volte, senza vincere, una finale dello stesso Slam, ma può consolarsi con il figlio in arrivo, mentre Djokovic prosegue la rincorsa verso il sogno, verso l’ultimo step: il Roland Garros, e poi magari il Grande Slam. Fin quando il tennis rimarrà questo, cioè grande corsa, preparazione atletica e gioco d’anticipo e d’attacco dalla riga di fondo, si giocherà nel giardino di Nole.
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360 replies since 20/10/2007, 13:11   3325 views
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