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Torino Topic

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  1. Goofy™
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    Novellino si augura sia finito il periodo nero: "Ora è tempo di reagire"

    "E' un periodo sfortunato". Così Walter Alfredo Novellino commenta l'ultimo problemino accaduto nell'allenamento di rifinitura di questa mattina, quando Recoba ha subito una forte botta ad una caviglia. Il giocatore granata non sembra sia costretto a saltare la partita di domani contro la Sampdoria ma dovrà stringere i denti.

    "E' un momento così - ha commentato il tecnico del Torino - Ma ora è tempo di reagire perchè dobbiamo uscirne. La Samp? A Genova ho vissuto cinque anni splendidi, ma ora preferisco parlare del mio Toro. In un campionato è normale attraversare dei periodo dove la fortuna di volta le spalle, a noi è capitato in questo inizio di stagione, ma ora è anche arrivato il momento di chiuderlo. Dobbiamo toglierci al più presto da questa posizione di classifica, altrimenti sarà sempre più difficile".

     
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  2. Goofy™
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    Recoba da' la carica: «Granata, regaliamoci l’Uefa»

    Recoba, ci sarà a Bergamo? « Non lo so ancora. Spero. Ho questa infiammazione alla coscia sinistra, già nel derby sentivo male, con la Sampdoria avevo anche la caviglia destra malandata. Sto pagando la lunga inattività forzata con l’Inter. Non ero abituato a giocare così tante partite una dopo l’altra » .

    Il dolore più grande? « La sconfitta con la Juve. Non la meritavamo. Non c’è ancora chiarezza sulle nuove interpretazioni del fuorigioco. Ne abbiamo fatte le spese » .

    Chi spera che vinca il campionato? « Il Toro, ma la nostra realtà è un’altra. Per cui mi auguro che vinca l’Inter. E che vinca anche la Champions. Lo spero per Moratti e per i tifosi » .

    Dica qualcosa a Mancini. « Non ho niente da dirgli, anche perché ho sempre detto che per me il migliore è Novellino. E poi Mancini ha vinto e può rivincere, no? E allora uno che vince ha sempre ragione » .

    Potesse, andrebbe in curva tra i tifosi dell’Inter contro la Juve?« Molto volentieri. Ma la vera rivincita voglio prendermela nel derby di ritorno. Arrivandoci con in tasca almeno 40 punti, se non 45: 45 è difficile, 40 è possibile » .

    Significherebbe correre verso l’Europa. « Meritavamo di avere 4 punti in più, dopo queste prime giornate. Oggi qualcuno parlerebbe addirittura di Champions. La squadra forte per arrivare in Uefa c’è. Ma adesso facciamo punti, conquistiamo il diritto di essere euforici. Poi si potranno anche fare delle promesse » .

    Dove giocherà il prossimo anno? « Non lo so. Dipende anche da Moratti » .

    Ma il suo contratto scadrà dopo il prestito al Torino. « Non conta nulla. Basta che Moratti mi voglia e che io voglia tornare a Milano e il rinnovo si fa in un secondo. Basta che io chieda a Moratti: dove devo firmare? » .

    Novellino rompe le palle? « E’ un modo di dire simpatico. Ma lui è veramente un martello. Fin dal martedì batte e ribatte sulla partita della domenica. Ti carica in modo pazzesco e ti spiega bene come giocano gli avversari e come devi giocare tu. Novellino avrà anche tanti difetti, ma ha pure molti pregi. Siccome ci mette il cuore in tutti i sensi, questa stessa passione meravigliosa a tratti può diventare... troppa. Comunque ha più pregi che difetti. Ripeto: è il miglior allenatore della mia vita »
     
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  3. Goofy™
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    Il Punto sul Torino: E' tempo di ritorni

    Il vento sta cambiando. E il Toro trova il settimo punto consecutivo in tre gare. Novellino da un lato recupera alcuni importanti infortunati e squalificati, tra cui Stellone, già rientrato sabato contro il Cagliari, e Di Michele, atteso all’esordio stagionale mercoledì a Udine, dall’altro riabbraccia la fortuna che per questo avvio di stagione aveva abbandonato i granata.

    Contro il Cagliari la partita è stata combattuta per un tempo: le squadre hanno giocato molto a centrocampo, ma hanno anche spinto parecchio alla ricerca del gol che, solo per questioni di “legni”, non è arrivato. Il Toro ha funzionato bene nei primi 45’ se si considera che Novellino è stato costretto a schierare un Recoba in condizioni a dir poco precarie e l’inesperto Bottone all’ultimo minuto, a causa dell’infortunio nel riscaldamento di Zanetti: il rosso centrocampista se l’è cavata bene e il futuro non potrà che sorridergli, ma per il momento è evidente che gli manchi un pizzico di esperienza e sagacia tattica, sopperite ora da coraggio e personalità. Il campione uruguaiano ha invece fatto il possibile, ma le sue condizioni attuali non gli consentono nemmeno di correre per più di 10’ a ritmi blandi: al Toro, però, un Recoba così non serve. Meglio farlo recuperare completamente e puntare, per ora, su Rosina e Di Michele in attesa del ritorno del Chino. E, come soluzione momentanea, non c’è di che lamentarsi.

    Tornando invece a parlare più strettamente della gara di sabato, c’è da dire che le cose per i granata non hanno funzionato soprattutto sulla trequarti. Rosina ha provato a illuminare il gioco, ma spesso è andato a scontarsi letteralmente con la difesa sarda, mentre Ventola ha cercato più volte di recuperare palla a centrocampo per poi ripartire veloce,ma a quel punto l’attaccante barese si ritrovava in una condizione di solitudine che non concedeva troppe alternative. Le cose migliori il Toro le ha fatte partendo dalle fasce, con alcuni cross provenienti dai piedi di Recoba, Motta e Rosina e forse è su questo che i granata dovranno insistere per le prossime partite.

    Adesso non resta che tenersi stretti quei tre punti conquistati sabato, seppure con un po’ di fortuna (vedi Lanna e il rigore evidente non concesso al Cagliari sullo 0-0), ma ora il morale della squadra non può che essere buono in vista dell’impegno di Udine: ritorna Di Michele e si riscopre l’importanza di uno Stellone a un passo dall’emarginazione e chissà che proprio queste non diventino armi infallibili per il prosieguo di campionato.

     
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  4. Goofy™
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    Dopo Sereni e Di Michele, lo staff medico granata dà un'altra buona notizia a Novellino: Rosina sarà pronto dopo la sosta


    Dopo le buone notizie sulle condizioni di Sereni e Di Michele, lo staff medico granata fa sorridere ancora una volta Walter Novellino.

    Alessandro Rosina, infatti, uscito dal campo dopo 6 minuti in occasione della gara contro il Catania, stamattina è stato sottoposto ad un'ecografia che ha evidenziato soltanto un'elongazione all'adduttore destro. Con ogni probabilità, il giocatore sarà a disposizione del tecnico già alla ripresa del campionato, quando i granata saranno impegnati al Castellani contro l'Empoli di Gigi Cagni.


     
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  5. Goofy™
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    Rosina: "Tranquillo Toro, sto bene"


    Cairo festeggia le 100 partite alla presidenza granata e l’ha definita l’emblema del suo Toro: un giusto premio e un grande onore, per lei.
    «Sono fiero e orgoglioso di ciò. Il presidente mi ha emozionato, il suo è un riconoscimento importante. Da parte mia cercherò di fare sempre meglio nel Toro: è qui che voglio crescere».

    Dal 2 settembre 2005 ad oggi è cresciuto maggiormente Cairo come presidente o Rosina come calciatore?
    «Come ha detto lui, siamo cresciuti assieme, e allo stesso modo. In tre aggettivi, lo definirei: carismatico, presente, esigente».

    Il ricordo più bello, con Cairo?
    «La promozione, ovvio. Ma nel cuore e davanti ai miei occhi torna spesso un flash bellissimo: i sorrisi e la felicità di tutti alla firma sul rinnovo del mio contratto».

    Il più brutto, col Toro?
    «La tribuna di Verona contro il Chievo, una lunga storia...».

    Il goal più bello?
    «Primo posto a Rosina con la Lazio, quest’anno. Medaglia d’argento a Rosina, gol a Bergamo con l’Atalanta e bronzo sempre al sottoscritto per la rete al Catania, lo scorso campionato...».

    Da mesi a Rosina viene associata la subdola pubalgia: può escluderla categoricamente?
    «Guardate, Stellone mi ha raccontato cosa si prova quando si convive con quel malessere. Io sto bene, calcio senza problemi, non ho la minima avvisaglia. E il professor Romani mi ha tranquillizzato. Per piacere, quindi: non si parli più di pubalgia. Non per altro: a forza di evocarla, poi magari mi viene sul serio...domenica ad Empoli ci sono e spero di festeggiare con il presidente».

     
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  6. Goofy™
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    Novellino ha un solo pensiero: "Dimenticare Catania"


    Il Torino si appresta alla trasferta di Empoli, dove cercherà di rimediare alla brutta figura fatta contro il Catania nell'ultimo turno, quando all'Olimpico non è riuscito ad andare oltre il pari.

    "L'Empoli è una squadra molto aggressiva - ha commentato il tecnico granata Walter Novellino - Attacca gli spazi molto bene e non molla mai, come tutte le squadre di Cagni. Dobbiamo affrontarla con grande attenzione, senza concedere molto. Dobbiamo far dimenticare la pessima prestazione col Catania, che è stata la peggiore da quando alleno".

    "Ciò che mi conforta di più è il recupero di giocatori importanti - ha detto ancora il tecnico - Finalmente ho la possibilità di scegliere i giocatori da mandare in campo. In settimana abbiamo lavorato intensamente a livello tattico, potendo contare su giocatori che non hanno quasi mai avuto l'opportunità, per via dei tanti infortuni, di giocare assieme".

     
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  7. Goofy™
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    Novellino: «Le panchine saltano anche per le scelte di mercato»

    Walter Novellino perché ha chiesto la parola? «Perché quando si esagera è giusto che intervenga l’allenatore».

    E secondo lei si sta esagerando nel giudicare il Torino? «Contro Catania ed Empoli non abbiamo giocato bene, ma siamo comunque cresciuti. Il primo tempo mi è piaciuto, non dimentichiamo che affrontavamo una squadra che ha messo in difficoltà sia la Roma che il Milan».

    Quella con i toscani era una partita alla vostra portata, invece avete sprecato un’altra occasione. Concorda? «Bisogna chiarire un punto: nessuno ci ha chiesto di arrivare in Uefa».

    E allora quale sarebbe l’obiettivo da perseguire? «Far crescere i giocatori. E appena potrò lavorare senza intoppi, i giocatori daranno le risposte che ci si attende da loro».

    Allude agli infortuni? «E’ capitato di tutto e di più. Il rammarico è non aver avuto Di Michele dall’inizio. Ora avremmo più punti, lui è uno che fa la differenza. Invece dopo tre mesi di stop per squalifica, si è infortunato».

    Peraltro è in buona compagnia. «Ventola fa grandi sacrifici per esserci sempre, Rosina a Empoli dopo venticinque minuti non ce la faceva più. E lui è il campione che dà tranquillità. Le sostituzioni che ho fatto domenica sono state per stanchezza dei giocatori».

    Lunedì sono saltate le panchine di Empoli e Palermo. Alla fine paga sempre l’allenatore se le cose vanno male? «Sono i rischi del mestiere. Ma la colpa a volte è anche di chi opera sul mercato».

    Però cacciano sempre gli allenatori. E’ giusto? «Ci sono tanti fattori che contribuiscono a far sì che una squadra funzioni. A cominciare dalle scelte di mercato che si fanno in estate e che non sempre sono azzeccate quando sei in campo».

    Preferirebbe essere su un’altra panchina? «Non invidio nessuno, sto bene dove sono».

     
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  8. Goofy™
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    Barone: "Toro, la fame aumenta"

    Simone Barone, tutto d’un fiato. Il suo è quasi un manifesto. Pare una lettera aperta dettata ai tifosi, senza presunzione, bensì con senso di responsabilità.

    "Ci pensi, ci ripensi e ancora ci ripensi. non smetti mai di pensarci. C’è un briciolo di frustrazione perché è mancato il gol, solo il gol - dice l'ex rosanero - abbiamo giocato una gara importante sotto tutti i punti di vista: caratteriale, agonistico, tattico. Una grande partita, una grande espressione di gioco contro una Roma seconda in classifica, contro una squadra che è tra le prime sedici in Europa. Il rammarico c’è, è forte, è innegabile. Ma questo punto resta un buon punto, perché è stato conquistato alla fine di una splendida prova collettiva e dimostra come il Toro sia una bella realtà"

    «Siamo usciti tra gli applausi - continua - ma con una Roma che è tornata a casa con un punto perfino insperato, a un certo momento. E noi, invece, non abbiamo messo in classifica i tre punti che meritavamo. La classifica dice che ci mancano come minimo due o tre punti. Alla fine della stagione questo punto preso con la Roma sarà considerato comunque importante, buono, anche se adesso brucia. Quanto a noi, la vittoria che manca da quasi due mesi arriverà. Arriverà di sicuro, se continuiamo con questa determinazione, con questa rabbia, con questa concentrazione. Il gruppo c'è: anche nello spogliatoio, dopo l'occasione fallita da Rosina e Di Michele. ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti di non mollare. Novellino sta facendo un grande lavoro e presto lo dirà anche la graduatoria".

     
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  9. Goofy™
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    Novellino: «Di Michele va applaudito»

    Ad un certo punto Walter Novellino s’è alzato dalla panchetta ubicata vicino alla panchina, dov’era assiso al fianco del presidente Urbano Cairo, e volgendosi verso la tribuna ha ammonito inequivocabilmente il pubblico. Sugli spalti s’era appena levato un istintivo mormorio nei confronti di David Di Michele, reo d’aver tentato un colpo ad effetto, sulla linea laterale, proprio per divertire il pubblico. Novellino, con eloquente mimica, ha edotto i tifosi: Di Michele non va fischiato, ma applaudito. E per trasmettere a tutti questo importante messaggio, l’allenatore ha poi reiterato le sue tesi in conferenza stampa: « M’è spiaciuto che qualcuno tra il pubblico se la sia presa con Di Michele. David per noi è un giocatore importante, si sta dando un gran daffare, lui ha bisogno di sentire l’affetto della gente, non la disapprovazione per una giocata non riuscita. Quando farà il primo gol tutto si sistemerà, Di Michele ha una voglia matta di imporsi e di fare bene: merita di essere sostenuto, è un giocatore che ci regalerà grandi soddisfazioni » .

    Anche il presidente Cairo è intervenuto su questa particolare situazione, spronando una volta di più l’attaccante: « Di Michele è un giocatore di grande livello, un elemento molto importante per il Torino. Lui deve stare tranquillo, deve impegnarsi come sta facendo e smetterla di cercare sempre e comunque il colpo ad effetto. Non deve tirar fuori ogni volta cose straordinarie, giochi con semplicità, privilegiando le cose facili. Glielo ripeto: gli auguro di segnare anche gol brutti, però resti sereno. In uno stadio ci può anche essere chi mormora: e allora? Non ci faccia caso, del resto nessuno può avere un consenso unanime. Anche io ogni tanto ho dovuto accettare qualche critica, non si può piacere a tutti. Di Michele giochi bene, se ne freghi dei mormorii e dimostri ciò che vale» .

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    Torino: Agenzia Entrate chiede soldi
    Per le imposte che sarebbero state evase dai tre imputati

    (ANSA) - TORINO,10 GEN- Durante l'udienza preliminare dell'inchiesta sulla vecchia gestione del Torino calcio, l'Agenzia delle Entrate ha chiesto soldi ai 3 imputati. Secondo l'avv. dello Stato, Vittorio Molandri, prima di concordare la pena con il giudice, gli imputati, Franco Cimminelli (FOTO), Attilio Romero e Carlo Paiuzza, devono pagare le imposte che sono state evase. La richiesta dell'Agenzia, che non si e' costituita parte civile, e' stata respinta dal gup Bevilacqua in quanto 'estranea al sistema processuale'.
     
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    Azzzzzzz, c'è pure il topic del Torino??' Non lo sapevo....chi prendono?? Gaspare e Zuzzurro??
     
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  12. Goofy™
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    Per Cairo stima non significa riconferma: si deciderà solo a giugno il futuro di Recoba in maglia granata

    Il momento della squadra è positivo, dopo il pareggio esterno contro la Sampdoria. E proprio per non guastare l'atmosfera nello spogliatoio, il presidente granata Urbano Cairo, intervistato ai microfoni di Deejay Football Club, rinvia ogni discorso di mercato a giugno, principalmente quello riguardante il futuro in maglia granata di Alvaro Recoba.

    "A fine stagione ci siederemo a un tavolo con lui e con Novellino per ragionare e vedere se ci saranno i presupposti, sia da parte nostra che da parte sua, per continuare questa avventura insieme - ha detto il patron granata - In ogni caso la sua riconferma non dipende dalle prestazioni future. Recoba è un giocatore che stimo molto, soprattutto come uomo, e secondo me in questa stagione non ha deluso".

     
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  13. Jerome Lebez
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    Il Toro riparte con Barone





    Tutto in un minuto: al 36' del primo tempo, gol dell'opportunista Barone ed espulsione di Pellegrino per fallo da dietro su Di Michele. Un'Atalanta già poco fresca e scattante, accusa il colpo e fatica a reagire. Nerazzurri indomiti fino al triplice fischio, ma non c'è nulla da fare contro un Toro sprintante dal punto di vista fisico, ma anche abbastanza confuso tatticamente parlando.
    C'era Recoba sui maxi schermi di San Siro per augurare altri 100 di questi anni all'Inter, accolto tra l'altro dagli impietosi fischi dei suoi ex tifosi (si consoli il Chino, era in buona compagnia, visto che il pubblico ha riservato lo stesso trattamento a Diego Maradona), ma non c'è tra gli uomini a disposizione di Novellino: distrazione muscolare per lui. Il Toro dei tre tenori, dunque, diventa a due voci, quelle di Rosina, di punta insieme a Stellone, e Di Michele, che inizia largo a sinistra. Formazione "classica" per Del Neri, anche se con qualche novità: rientra Carrozzieri dietro, De Ascentis e Padoin sostituiscono gli acciaccati Guarente e Langella (per loro solo panchina).
    E' un Novellino trasformista, schiera i suoi con un 4-2-3-1 con Rosina dietro Stellone, ma dopo pochi minuti, non soddisfatto dalla prestazione di Diana, cambia tutto: l'ex palermitano trasloca a sinistra, Rosina prende il suo posto a destra, Di Michele veste i panni del suggeritore. La trasformazione dell'ex oggetto misterioso Stellone raggiunge quest'oggi il suo apice: l'attaccante si traveste da Totti, viene dietro, difende il pallone e agevola gli inserimenti dei compagni. Su uno di questi, favorito proprio da un lancio di Stellone, un Coppola in versione "Garella" respinge col piedone la conclusione di Di Michele.
    Il portiere nerazzurro si salva ancora sul tiro a botta sicura di Diana, sulla linea salva Ferreira Pinto. Sul successivo corner, però, ancora Stellone salta più in alto di tutti e trova "Pippo" Barone per la più classica delle deviazioni sottoporta. Neanche un minuto e l'Atalanta resta in 10: Gervasoni, che fino a quel momento aveva diretto all'inglese, si fa cogliere dalla sindrome punitiva e prima espelle Pellegrino per rosso diretto per intervento da dietro su Di Michele, e poi segna la targa di Diana e Grella, salvando però Stellone dal secondo giallo nonostante un intervento volontario di mano. I nerazzurri, che in precedenza avevano anche protestato per un presunto rigore su contrasto Lanna-Floccari, e in occasione dell'assegnazione del calcio d'angolo da cui è scaturito il gol, tornano negli spogliatoi schiumando di rabbia.
    La partita si mette ovviamente come neanche Novellino avrebbe sperato: l'Atalanta si ritrova in svantaggio e con un uomo in meno, Del Neri è costretto a sacrificare Padoin per inserire Talamonti e ricostituire la parità numerica almeno in difesa. Davanti, invece, anche l'allenatore ospite cerca d'imitare Spalletti: il giocatore più tecnico, Doni, finisce di punta, Floccari si sposta all'ala. Il Toro, però, che potrebbe gestire ritmi e gioco, spreca diverse ripartenze per errori banali e il tecnico granata si agita inutilmente a bordo campo per riportare i suoi all'ordine e alla calma. Novellino cerca la soluzione ai suoi problemi con Lazetic al posto di Rosina, ma l'unico risultato è quello di beccarsi la reazione stizzita del fantasista per l'inatteso cambio e i fischi del pubblico di casa che si vedono privati del loro beniamino. I nerazzurri, però, dopo un campionato giocato sempre a mille, sembrano davvero in riserva: una sola occasione per il pari, Doni che scheggia l'incrocio con un tiro a giro dal limite, poi sono solo attacchi infruttuosi e confusi dei padroni di casa, che in contropiede sprecano l'impossibile. Neanche la carta della disperazione di Del Neri, Inzaghi per Ferreira Pinto, sortisce l'effetto sperato dal tecnico nerazzurro; il Toro torna alla vittoria dopo quattro pari consecutivi e si affranca dalla zona pericolosa della classifica.



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    Fonte: La Gazzetta dello Sport
     
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  14. Jerome Lebez
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    L'Udinese ha più Pepe Il Torino si ferma al palo


    Torino 0 - Udinese 1





    L'Udinese vince a Torino 1-0 grazie al gol di Simone Pepe al 25'. Magistrale, la punizione dell'attaccante bianconero. Seconda sconfitta consecutiva per i granata, poco incisivi in attacco a parte un palo colpito nella ripresa dal neo-entrato Di Michele. Gli uomini di Novellino, che possono recriminare per un rigore non concesso (mani di Felipe) non vincono dal 10 febbraio. L'Udinese, invece, resta stabilmente in zona Uefa e avvicinano addirittura il quinto posto del Milan, ora a due punti.
    FASCIA SINISTRA - C'è Rosina dal primo minuto al fianco di Stellone nel Toro, mentre Marino lascia Quagliarella in panca: al suo posto Floro Flores. L'inizio è tutto di marca friulana. Dalla parte di Comotto (che però si fa male dopo 9') sfondano sia Dossena che Di Natale; azioni pericolose poche, ma pressione tanta. Il Toro è troppo lento per impensierire la difesa bianconera, e si affida solo a lanci lunghi.
    PUNIZIONI A CONFRONTO - La pressione udinese sembra allentarsi quando arriva il gol. Pepe calcia una punizione meravigliosa dai 22 metri, la palla incoccia sul palo destro e finisce alle spalle di Sereni. Vantaggio meritato. La reazione granata quantomeno c'è, e ci starebbe pure un rigorino (mani di Felipe in area) a dare una mano agli uomini di Novellino. Il più attivo tra i padroni di casa è Rosina, che mitraglia con le sue punizioni mancine Handanovic. Ma il portiere risponde bene in due occasioni.
    RE DAVID CI PROVA - La ripresa comincia senza Sereni. E prosegue con Di Michele, che va a rilevare un Lazetic spesso fischiato dal pubblico. L'ingresso dell'ex Palermo dà una chiara scossa ai granata, che mettono all'angolo un'Udinese forse troppo rinunciataria. L'occasione migliore capita proprio al nuovo entrato. Progressione e destro rasoterra sul palo alla destra di Handanovic. Per il resto è un gran proliferare di mischioni, ma il fortino friulano regge alla grande.



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    fonte: La Gazzetta dello Sport
     
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  15. Jerome Lebez
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    Torino, è emergenza infortuni


    Stagione finita per Comotto, ko anche Sereni e Barone





    Un'altra tegola pesantissima per il Torino: Gianluca Comotto ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio, come ha evidenziato la risonanza magnetica di questa mattina. Il terzino granata, che si è infortunato ieri sera contro l'Udinese cadendo da solo dopo un movimento sbagliato, dovrà essere operato e per lui la stagione è ovviamente finita. Non basta: il portiere Sereni, il miglior giocatore granata della stagione, tanto che per lui si parla di una possibile convocazione dal ct Donadoni per Euro 2008, ha accusato uno stiramento all'adduttore e starà fuori per un paio di settimane, saltando le delicatissime gare contro Milan e Catania. Non è ancora finita: anche Barone è out per un paio di settimane per un fastidio al retto femorale. La sconfitta con l'Udinese, in confronto a questa notizie, è poca cosa.

    NOVELLINO HA DAVANTI UN CICLO TERRIBILE - Novellino adesso si ritrova in una situazione drammatica, con un calendario terribile (oltre al Milan, i granata devono affrontare Inter, Roma e Fiorentina, oltre ai confronti diretti con Catania e Livorno fuori casa, con l'Empoli in casa e l'altra difficile trasferta con il Genoa) che non prevede partite "normali", nemmeno quella in casa con il Napoli. Novellino perde anche Lazetic per squalifica, e con un eccesso di cinismo verrebbe da dire che non tutto il male viene per nuocere, visto che il serbo e Barone sono stati tra i peggiori.

    RIENTRANO PISANO E ZANETTI, BOTTONE SI CANDIDA TITOLARE - Ma il tecnico non ha alternative: Fontana ieri se l'è cavata, ma non ha certo passo e sicurezza del titolare, Corini è in naftalina perché fuori condizione, Recoba quasi e poi è incompatibile tatticamente con Rosina. Forse è la volta buona per affidare a qualche giovane, come Bottone, responsabilità importanti. Unica consolazione per il tecnico, il rientro probabile di Pisano e Zanetti.



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690 replies since 21/9/2007, 18:49   6519 views
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