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  1. ©G¤øƒy™®
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    Del Piero: «A me il derby. Soltanto io so che cos'è»

    «Io al derby ci devo essere». Alessandro Del Piero è il simbolo della Juve, ha scritto la storia del club da quando è arrivato a soli 18 anni da Padova. «Soltanto io so che cosa è un derby, cosa significa per Torino. Quindi nessuno meglio di me può pungolare sul campo i compagni di squadra, se ce n'è bisogno, o frenare la grinta agonistica quando si rischia di andare oltre».

    Dopo quattro anni e mezzo di assenza, si ricomincia: le è mancato il derby? «Sì, mancava da troppo tempo. Era ora».

    Il derby più bello? «Quello del 5-0, tripletta di Vialli, nel '95. Fu una gara senza storia, come il penultimo, quello del 4-0 col mio gol di tacco dopo cinque minuti di gioco».

    Chi teme? «Junior e Scifo».

    Scherza? «Erano ottimi giocatori, di classe».

    Oggi ci sono Rosina e Recoba. «Noi però abbiamo il numero uno al mondo tra i pali, Buffon».

    E la firma sul contratto? «Al momento l'unica certezza è la nascita di mio figlio. Il resto si vedrà, non dipende da me».

     
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    Esperienza Nazionale

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    Dai Alex! Resta con noi e facci un gooool!
    (incitamento da tifoso juventino! :D )
     
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  3. GreyFox87
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    del piero potrebbe andarsene agevolmente a giocare nell'albinoleffe. è un giocatore penoso, oramai finito da anni.
     
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  4. ©G¤øƒy™®
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    La Juve non finisce mai


    E’ proprio così: la Juve non finisce mai. Sembra una squadra inesauribile e in grado di trovare le risorse necessarie dentro se stessa anche quando l’impresa sembra impossibile. Claudio Ranieri sostiene che carattere e determinazione fanno parte della storia e del dna bianconero ma è difficile pensare che il tecnico di Testaccio non abbia messo qualcosa di suo nello spirito che sostiene la Juventus.

    Cinque punti dei tredici conquistati in queste prime sei partite di campionato, i bianconeri se li sono portati via negli ultimi cinque minuti di partite che sembravano ormai segnate. Ha cominciato Chiellini a Cagliari, a Roma Iaquinta, infine domenica sera il goal di Trezeguet al 48', terzo minuto di recupero. E ancora: la Juventus ha infilato la goleada con il Livorno con tre gol negli ultimi cinque minuti arrotondando il risultato contro la Reggina con una rete di Palladino (la prima quest’anno) al 46'.

    La Juventus ha dunque realizzato già sette gol - sui quindici complessivi messi a segno in campionato - negli ultimi cinque minuti: è lo specchio della grande volontà e del carattere sprigionato da una squadra che sta integrando al meglio giovani e veterani. Forse l’unico bianconero ancora fuori sintonia con il resto della truppa è Tiago e parzialmente Andrade, il quale si è seriamente infortunato proprio quando stava assorbendo il grande spirito bianconero. Platini e Nedved impiegarono sei mesi per “capire” la Juve, si vede che i tempi sono cambiati. Di sicuro Ranieri dispone di un gruppo che magari non conosce ancora a fondo sotto l’aspetto tecnico (come dice lui stesso), ma che è capace di ribaltare qualsiasi situazione soprattutto quando la partita sembra finita.

     
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  5. 619fran
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    Del Piero non si arrende



    Al capitano della Juve, già turbato dal tiraemolla sul contratto, brucia la mancata convocazione in Nazionale, ma evita polemiche e pensa positivo. Il fratello-manager: "E' solo un momento, lo supererà con il lavoro". E dai compagni arrivano attestati di stima


    TORINO, 8 ottobre 2007 - Tenuto dalla Juventus sulla graticola del rinnovo sì-rinnovo no, relegato in panchina da Ranieri, escluso dalla Nazionale. Non è un momento felice per Alessandro Del Piero, passato nel giro di pochi mesi da eroe dei Mondiali e della rinascita bianconera a giocatore di nuovo in discussione. Un'eclisse che, a meno di un mese dal suo 33° compleanno, brucia quanto gli infortuni del passato e le liti storiche con Capello. Ma che, ancora una volta, non ne intacca la serenità e la voglia di andare avanti per la propria strada.

    CAVALLERIA - "Mi dispiace di non far parte del gruppo azzurro per Italia-Georgia", ammette sul suo sito Internet il fuoriclasse. Per uno che ha vestito 85 volte la maglia della Nazionale, con la quale ha messo a segno la bellezza di 27 gol che ne fanno il miglior marcatore azzurro in attività, non deve essere facile sedersi davanti alla televisione. Nonostante la delusione per le scelte del ct Donadoni, Del Piero riesce comunque a mandare un "in bocca al lupo" all'Italia. Una questione di stile e di sportività, che non gli sono mai mancate neppure nei momenti più bui della sua lunga carriera. Come quando il ginocchio sinistro gli fece crac, costringendolo tra il 1998 e il 1999 a nove mesi di stop, o peggio ancora quando Capello gli faceva fare l'elastico fra panchina e campo (37 volte titolare su 43 convocazioni nel 2004/2005, 28 volte sostituito, 25 volte titolare su 46 convocazioni nel 2005/2006, 11 volte sostituito).

    FILOSOFIA VINCENTE - Queste vicende avrebbero fatto saltare i nervi a chiunque, ma non a lui, che anche ieri ha risposto con professionalità alle decisioni di Ranieri, accettando di buon grado di disputare solo l'ultimo quarto d'ora contro la Fiorentina. "Questa è la sua filosofia", sottolinea il fratello-manager Stefano. "È normale che sia dispiaciuto - aggiunge - ma è convinto che si tratti soltanto di un momento e, come ha fatto sempre, cercherà di superarlo con il lavoro".

    CONTRATTO, SCHIARITA - Oggi è stata una giornata di relax sul campo da golf, la sua grande passione extracalcistica, e già domani Pinturicchio ricomincerà ad allenarsi per presentarsi in forma al prossimo appuntamento per il rinnovo del contratto. "C'è stato un contatto con la società e a breve fisseremo un nuovo incontro", conferma Stefano Del Piero dicendosi ottimista sull'esito della trattativa. "Nell'ultima telefonata che ho avuto con Secco (il ds bianconero, ndr) ci siamo scambiati buoni propositi - afferma - e sono fiducioso". La società bianconera, del resto, non ha cambiato opinione nei suoi confronti. Per tutti Del Piero resta "un giocatore importante", come a più riprese hanno affermato sia il presidente Cobolli Gigli che l'ad Jean-Claude Blanc.

    SOLIDARIETA' - Anche dai compagni di squadra arrivano segnali di solidarietà e stima. "Con Del Piero ci siamo sentiti - ha detto Gigi Buffon a Coverciano, dal ritiro azzurro - non è al top della felicità. Ricordiamo quanto ha dato". Anche un altro compagno di squadra di Del Piero, Vincenzo Iaquinta, s'è soffermato sulla vicenda. "Non ho parlato in queste ore con lui, dispiace per la sua mancata convocazione, si tratta di scelte tecniche - commenta l'attaccante della Juve e della Nazionale -. Comunque Alessandro adesso deve rimanere sereno, per quanto mi riguarda spero che trovi quanto prima un accordo con la società". Anche dalla Spagna arriva un attestato di fiducia. Lo firma un altro ex juventino, Gianluca Zambrotta (anche lui escluso dall'azzurro, ma per infortunio): "Del Piero non l'ho sentito, ma credo sia abbastanza grande per superare questo momento non facile. Sono periodi che possono capitare nella carriera di un grande giocatore- ha detto l'esterno del Barcellona - Alessandro ne ha avuti altri, ma ne è sempre uscito".
     
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    Trezeguet: "Puntiamo allo scudetto"


    9 ottobre 2007 - Trezeguet a France Football: "Con la Jue punto al titolo di capocannoniere, è il mio mestiere". Ma soprattutto allo scudetto. "È la nostra ambizione nascosta, anche se sappiamo che sarà dura. Partiamo svantaggiati rispetto a Milan, Inter e Roma, che hanno giocatori che si conoscono a memoria. Ma noi non giochiamo le coppe europee e, in certi momenti, saremo più freschi fisicamente e avremo più tempo per preparare le partite".
     
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    Nocerino manda messaggi alla società: "La Juve senza Del Piero? Cos'è?"

    Il giovane centrocampista della Juventus Antonio Nocerino, non ci ha messo molto a diventare uno dei pilastri del centrocampo della formazione allenata da Ranieri e, non deve aver impiegato molto tempo neanche a capire l'importanza di Alessandro Del Piero per la società bianconera, tanto che non ha usato mezzi termini per definire il suo capitano: "Non esistiamo senza Del Piero".

    Secondo Nocerino la figura di Del Piero è fondamentale, non solo a livello tecnico, ma anche per quello che umanamente riesce a trasferire ai suoi compagni: "Senza Del Piero non sarebbe normale alla Juventus ma in Nazionale non ho mai vissuto questa cosa e quindi non so cosa dire. Certo e' che lui ci trasmette serenita' e tranquillita'. Se lui e' tranquillo e sereno anche noi lo siamo perche' Del Piero e' una persona eccezionale, tranquilla, sorridente. Ti aiuta davvero, e' un uomo veramente splendido".

    Il centrocampista non si limita alle belle parole, ma lancia un chiaro messaggio alla società bianconera in merito alla questione contratto di "Pinturicchio": "Non esiste una Juventus senza Del Piero. Lui e' la Juve e spero che trovi un accordo al piu' presto con la societa' perche' e' veramente un grande. Per noi che siamo suoi compagni e' molto importante".
     
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  8. ©G¤øƒy™®
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    L'Opinione: Criscito, chi ti critica... sbaglia!

    Prima ti sbattono in prima pagina, ti incensano, ti elogiano, ti pronosticano un futuro assai radioso, consegnandoti tra i piedi nientemeno che l'eredità virtuale di un certo Paolo Maldini. Poi, dopo due partite storte, ti stroncano già e ti etichettano ben presto come acerbo, immaturo, inadatto a grandi platee e palcoscenici, o addirittura ti affibbiano la nomea di vero e proprio flop d'inizio stagione.

    Il calcio è così. Non esistono mezze misure: un giorno sei lì a toccare il cielo con un dito e l'altro a masticare amaro accomodato in panchina. Guardate Domenico Criscito, per tutti “Mimmo”, uno pagato dalla Juventus al Genoa moneta sonante (7 milioni e mezzo per la metà del cartellino!) e titolare inamovibile dell'Under 21 di Casiraghi, uno che qualche tempo fa veniva trattenuto a forza in bianconero in barba ad un precedente accordo con la società rossoblù, e oggi - in seguito a qualche svarione di troppo alle prese con un certo Francesco Totti... - viene relegato al ruolo di riserva del terzino Molinaro, di Chiellini o del redivivo Legrottaglie.

    È per questo motivo che con tutta probabilità il biondino di Cercola il suo "derby del cuore" di domenica sera se lo vedrà in tuta e a bordocampo, seduto al fianco di Claudio Ranieri. Secondo il tecnico romano però non si tratta di una bocciatura definitiva. “È un ragazzo ed è bravo - ha recentemente dichiarato il mister juventino - Anche difensori di grande esperienza e levatura commettono errori, è normale che possa capitare anche ad un giovane. Io ho fiducia in lui”. E ci mancherebbe altro!

    Abbiamo ancora tutti ben impresso negli occhi e nella mente il ricordo del Criscito genoano dello scorso campionato e sarebbe assurdo non averne. Era Serie B, d'accordo, ma la classe innata e il talento non si discutono, non si possono mettere in dubbio. Era all'esordio tra i professionisti e giocava come un veterano. Testa alta, mancino vellutato, grintoso ma composto, efficace ma pulito: l'eleganza fatta a centrale difensivo. Gasperini lo lanciò titolare fin dalle prime amichevoli estive ed il campo gli diede ragione. Mimmo, risoluto sul prato verde, pacato e modesto fuori, ripagò la fiducia dell'intero ambiente con prestazioni sontuose, quattro gol ed un'annata da otto in pagella, che gli è valsa la (ri)chiamata della Signora.

    Un fisico non proprio da granatiere, l'esperienza che in fin dei conti resta alquanto limitata: lì, all'ombra della Mole bianconera, si fa presto a finire sulla graticola mediatica. Hanno smania, fretta di vincere, non ti perdonano niente ed uno svarione difensivo può costare caro. Criscito l'ha già imparato sulla propria pelle. Ma non è il caso di scoraggiarsi subito: dalla sua Mimmo ha tutto per sfondare e riconfermarsi a quei livelli. E anche oltre. Ha davanti a sé un avvenire luminoso e col tempo zittirà tutti i suoi detrattori. Aveva ragione Guccini a cantare che a vent'anni è tutto ancora intero. A sbagliare poi non sono sempre i pivellini: a volte, gli “stupidi davvero” stanno dalla parte di chi critica e stronca, con eccessiva superficialità
     
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  9. Guru00
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    Del Piero con la Juve a vita!!! Forza il magico pinturicchio, ritorna a faccio sognare Alex!!!
    Forza Vecchia Signora... :juve: :juve:
     
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  10. 619fran
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    Tiago ha perso la pazienza
    "Non gioco? Via a gennaio"


    TORINO, 19 ottobre 2007 - Tiago si è stancato di aspettare. Il centrocampista portoghese su cui la Juventus ha investito 13 milioni di euro nella passata estate sta incontrando grandi difficoltà a inserirsi nel campionato italiano. Gioca pochissimo e non è felice. Così ha pensato di confessarsi in un'intervista al quotidiano portoghese O Jogo, in cui parla di rapporto già finito: "La mia esperienza alla Juve è una delusione - spiega Tiago -. Quando ho firmato, l'ho fatto perché pensavo di essere titolare, ma è accaduto tutto il contrario. Per questo non è facile restare a Torino".

    PARTENZA LENTA - Un problema di condizione fisica? "Confesso che all'inizio mi è costata un po'. Ma non è più dura di quelle che ho fatto nelle altre squadre in cui ho giocato. Durante i primi giorni mi sentivo stanco, ma quando il campionato è cominciato stavo bene. Il tecnico ha preferito altri giocatori. Ho parlato con Ranieri, gli ho detto che non sono felice in queste condizioni, gli ho detto che sono venuto alla Juve con altri obiettivi, che così non mi sento realizzato. Lui ha detto che mi capisce, ma in questo momento non ha intenzione di cambiare la squadra. In questo momento sono la quarta scelta del centrocampo e questa situazione proprio non mi piace".

    QUESTIONE DI SCELTE - Tiago si è domandato i motivi della sua esclusione: "Il fatto che non gioco è esclusiva responsabilità del tecnico. Fa le sue scelte. È chiaro che non mi piacciono, ma sono un professionista e devo rispettarle. Ma mi applico molto tutti i giorni in allenamento. Senza allegria". Tiago vuole andar via a gennaio: "Se le cose continueranno così, vorrei provare ad andare altrove. Anche in Italia, ma in un grande club che creda davvero in me. Ho comunque cinque anni di contratto, vediamo che opportunità ci saranno. Farei di tutto per giocare".
     
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  11. ©G¤øƒy™®
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    Palladino: "Scusa Napoli, ma segno"


    Un provino andato a male, a volte, può aprire scenari insperati. Capita raramente, ma Raffaele Palladino è l’eccezione che conferma la regola. A quattordici anni venne scartato dal Napoli: troppo piccolo, troppo acerbo. «Quella bocciatura mi fece molto male, col senno del poi è andata meglio così. Altrimenti non sarei arrivato qui: la Juve sì che ha creduto in me».

    Non serba rancore Palladino per la stroncatura giovanile. Napoli è la sua città, ma il suo cuore è bianconero. «Fin da piccolo in casa si tifava Juventus. Non ho mai giocato al San Paolo, spero di esserci sabato sera e di avere una buona accoglienza dal pubblico. Sono napoletano ma in campo esiste solo la Juve». Usa il condizionale perché sa che gli spazi sono stretti, ma stavolta ha qualche chance in più. «Con la squalifica di Nedved potrei avere un occasione. Io sono pronto, mi sto allenando bene e so adattarmi a giocare a destra o a sinistra, a seconda delle esigenze. Solo così posso guadagnare la fiducia di Ranieri. E poi ci terrei a mettermi in mostra nella mia città, magari segnando un gol. Però non esulterei per rispetto di amici e parenti».

    Due partite da titolare e qualche scampolo di gioco non è un granché per un giovane che scalpita, ma Palladino non si lamenta: «Sono in una tra le squadre più prestigiose al mondo, ci sono ragazzi della mia età che pagherebbero per prendere il mio posto, rimango con i piedi per terra e voglio conquistarmi la maglia da titolare». Palladino guarda con attenzione particolare ai prossimi avversari, segnalando anche i nomi di due giocatori che l’hanno impressionato. «Lavezzi è molto valido tecnicamente, può mettere in difficoltà parecchie difese di serie A. E poi c’è Hamsik, arriva dalla B ma mi ha colpito per corsa e tecnica. E’ un ottimo giocatore». La Juventus gioca contro il Napoli e pensa però alla sfida di una settimana dopo contro l’Inter: «Sto aspettando con ansia i nerazzurri, ma ha ragione Ranieri, non dobbiamo fissarci sul 4 novembre perché potremmo sottovalutare le altre due gare, ogni partita dà i tre punti. Noi, senza le Coppe possiamo però allenarci con continuità».
     
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  12. MastroGiotto
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    Juve Incendio nel centro sportivo di Vinovo



    11:08 del 29 ottobre


    Un incendio, che non ha avuto gravi conseguenze, è scoppiato questa mattina allo Juventus Center di Vinovo. Le fiamme, subito domate dai vigili del fuoco, hanno danneggiato gli spogliatoi bianconeri, dove in quel momento non era presente nessun giocatore. La causa dell'incendio potrebbe esser un cortocircuito



    Rabbia bianconera: 'Nel dubbio ci penalizzano'



    09:26 del 29 ottobre

    Dopo i torti arbitrali di Napoli, la Juventus passa al contrattacco. Ranieri: "Forse stiamo pagando noi lo scandalo di calciopoli". Buffon: "Bergonzi ha chiesto un parere ai due assitenti, erano sicuri che fossero rigori. Però era un grande abbaglio". (Corriere dello sport)



    Rabbia bianconera: 'Nel dubbio ci penalizzano'



    09:26 del 29 ottobre

    Dopo i torti arbitrali di Napoli, la Juventus passa al contrattacco. Ranieri: "Forse stiamo pagando noi lo scandalo di calciopoli". Buffon: "Bergonzi ha chiesto un parere ai due assitenti, erano sicuri che fossero rigori. Però era un grande abbaglio". (Corriere dello sport)
     
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    Lodi.....Laus Pompeia.....!!

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    CITAZIONE (619fran @ 19/10/2007, 13:58)
    Tiago ha perso la pazienza
    "Non gioco? Via a gennaio"


    TORINO, 19 ottobre 2007 - Tiago si è stancato di aspettare. Il centrocampista portoghese su cui la Juventus ha investito 13 milioni di euro nella passata estate sta incontrando grandi difficoltà a inserirsi nel campionato italiano. Gioca pochissimo e non è felice. Così ha pensato di confessarsi in un'intervista al quotidiano portoghese O Jogo, in cui parla di rapporto già finito: "La mia esperienza alla Juve è una delusione - spiega Tiago -. Quando ho firmato, l'ho fatto perché pensavo di essere titolare, ma è accaduto tutto il contrario. Per questo non è facile restare a Torino".

    PARTENZA LENTA - Un problema di condizione fisica? "Confesso che all'inizio mi è costata un po'. Ma non è più dura di quelle che ho fatto nelle altre squadre in cui ho giocato. Durante i primi giorni mi sentivo stanco, ma quando il campionato è cominciato stavo bene. Il tecnico ha preferito altri giocatori. Ho parlato con Ranieri, gli ho detto che non sono felice in queste condizioni, gli ho detto che sono venuto alla Juve con altri obiettivi, che così non mi sento realizzato. Lui ha detto che mi capisce, ma in questo momento non ha intenzione di cambiare la squadra. In questo momento sono la quarta scelta del centrocampo e questa situazione proprio non mi piace".

    QUESTIONE DI SCELTE - Tiago si è domandato i motivi della sua esclusione: "Il fatto che non gioco è esclusiva responsabilità del tecnico. Fa le sue scelte. È chiaro che non mi piacciono, ma sono un professionista e devo rispettarle. Ma mi applico molto tutti i giorni in allenamento. Senza allegria". Tiago vuole andar via a gennaio: "Se le cose continueranno così, vorrei provare ad andare altrove. Anche in Italia, ma in un grande club che creda davvero in me. Ho comunque cinque anni di contratto, vediamo che opportunità ci saranno. Farei di tutto per giocare".

    Beh, ha ragione, lui ha firmato per essere titolare, noi pensavamo di aver comprato un giocatore di calcio, evidentemente ci sbagliavamo tutti!!!!
     
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  14. Guru00
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    Ma chi sa che fine farà Tiago!!!
     
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  15. ©G¤øƒy™®
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    Il solista è lui, ma Trezegol ci tiene a ringraziare i gregari: «Senza i miei compagni non farei niente»


    E' tornato a segnare, David Trezeguet, dopo qualche giornata di digiuno. E' sembrato piuttusto affammato il francese, autore della tripletta che ha steso l'Empoli. Ma non vuole certo fermarsi qui il centravanti transalpino: domenica c'è l'Inter, come ricordato ai microfoni di Sky, e lui non è mai stato così in forma.

    Sulla partita... «Sono molto contento, contento perché sono riuscito ad arrivare ad un altro traguardo in carriera. Ancora una volta ringrazio tutti i compagni perché senza di loro non posso fare niente. E’ stato un primo tempo molto delicato dove non siamo riusciti a fare il nostro gioco, mentre nella ripresa siamo migliorati tantissimo e dopo il primo goal ci è riuscito tutto più semplice. Adesso pensiamo a recuperare tranquillamente perché domenica abbiamo un impegno importante per noi e per i nostri tifosi. Sarà una partita molto bella. Ibrahimovic dà spettacolo ai propri tifosi, è un grandissimo giocatore ed un grande uomo».

    Col tempo sembri addirittura migliorato... «Ho avuto la possibilità di lavorare bene questa estate, seguo le indicazioni del mister e tutto mi sta venendo bene. Poi siamo una grande squadra».
     
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14664 replies since 21/9/2007, 18:08   132631 views
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