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  1. Goofy™
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    Buon compleanno a Zlatan Ibrahimovic


    APPIANO GENTILE - Tanti auguri di buon compleanno a Zlatan Ibrahimovic che oggi compie 26 anni essendo nato il 3 ottobre 1981 a Malmoe. All'attaccante svedese gli auguri di tutta l'Inter e di tutti i tifosi interisti.

    Fonte:inter.it

     
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  2. Goofy™
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    El Jardinero e' pronto alla sfida contro Zalayeta-Lavezzi: "Il Napoli sta facendo molto bene, ma noi siamo l'Inter"

    L’attaccante dell’Inter Julio Cruz, ha parlato in esclusiva ai microfoni di SKY.

    Julio, cosa pensi della coppia d’attacco del Napoli Zalayeta-Lavezzi?: "Zalayeta lo conosco un po’ di più perché l’ho visto giocare nel calcio italiano, è una bravissima persona, mi fa piacere che lui stia lì e che stia facendo bene. Lavezzi l’ho visto giocare un paio di volte in Argentina, quando l’ho visto mi è piaciuto subito perché è un giocatore molto intelligente e veloce. Pocho è un soprannome che gli hanno messo, perché in Argentina va di moda dare un soprannome".

    Ti fa paura la squadra di Reja? "Dobbiamo avere rispetto del Napoli ma paura mi sembra una cosa troppo grande. Sono gli altri che hanno paura di noi. Dobbiamo essere consapevoli che l’Inter è una squadra forte e siamo noi che possiamo fare paura agli altri".
     
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  3. Goofy™
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    Se Ancelotti ci pensa, Mancini non si è mai posto il problema: "Del Piero? Penso a Ibra..."


    E' un Roberto Mancini sereno, quello che si presenta alla stampa per la conferenza di vigilia di Inter - Napoli, una classica che ritorna in serie A dopo tanti anni di assenza. L'allenatore nerazzurro ammette che "il ciclo terribile è andato anche meglio di come mi aspettassi: siamo molto contenti" e lascia pure spazio a qualche pillola di mercato.

    Argomento: Alessandro Del Piero, per il quale Ancelotti non ha negato di poter provare interesse qualora si liberasse gratis a fine anno. "Io veramente non mi sono mai posto il problema - spiega invece Mancini - penso ai miei giocatori e credo comunque che troverà un accordo con la Juventus". Mancini pensa soprattutto a Ibra, le cui condizioni non lo lasciano troppo tranquillo per domani.

    "Ha qualche problema e potrebbe riposare, vedremo domani - conclude - anche Adriano non sta benissimo mentre gli altri tre sono in buone condizioni. Non sarà una gara affatto facile, perchè ho l'impressione che il Napoli abbia caratteristiche tali che lo portano a giocare meglio in trasferta che in casa. I risultati di questo avvio ne sono l'esempio".
     
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  4. Goofy™
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    Ormai Mancio e' diventato esigentissimo: "Dovevamo chiudere molto prima il match"

    Roberto Mancini, ai microfoni Sky, commenta la partita non del tutto soddisfatto: "All`inizio il Napoli era disposto bene. Con la superiorita' numerica a meta' campo, riusciva a far girare bene la palla. Noi invece eravamo troppo larghi e facevamo fatica a tenere il possesso. Poi abbiamo controllato troppo la partita e invece andava chiusa. Abbiamo avuto troppe occasioni da gol non concretizzate. Il 2-1 ci ha messo un po' di apprensione. Il pareggio pero' sarebbe stato un'ingiustizia".

    Il tecnico jesino spiega la decisione di inserire Burdisso: "Non volevo spostare Zanetti e quindi ho messo lui per fare filtro. Due gol gli avversari li possono fare, dovevamo chiudere prima, anche quando era appena entrato Suazo ne abbiamo sbagliato uno".

    Mancini motiva anche la scelta della coppia d'attacco: "Stanno tutti bene e si decide in base a quello che uno puo' vedere e al piu' fresco. Cruz l'ho messo perche' non aveva giocato in Champions League. E' stato un colpo di fortuna. Ibra? E` un giocatore particolare, finora ha fatto tanto, e' capace di giocate improvvise e di mettere il compagno in condizione di far gol, insomma puo' anche fare il centrocampista d'attacco".





    Julio dopo la doppietta dribbla anche le polemiche: "In attacco siamo in tanti, basta farsi trovare sempre pronti"

    Julio Cruz, protagonista indiscusso del match contro il Napoli, commenta la sua grande prova contro i partenopei: "Credo che oggi l'Inter abbia dimostrato di essere una grande squadra. Per quello che mi riguarda sono contento, anche perche' questa volta ho segnato giocando dall'inizio. Sapevamo che il Napoli e' squadra con ottimi giocatori, ha cercato sempre di giocare. Alla fine ci hanno fatto anche spaventare un poco".

    Stuzzicato sul poco spazio riservatogli dal mister, Cruz risponde sereno: "In attacco siamo tanti e non e' facile trovare spazio e comunque l'Inter ha bisogno di tanti giocatori, ognuno deve sapersi far trovare pronto quando viene chiamato. E questa e' la mia mentalita'".




    Moratti 'scarica' tutti i meriti su tecnico e squadra: "Al momento giusto hanno deciso che bisognava cambiare marcia"

    Il Presidente dell’Inter Massimo Moratti ha parlato in esclusiva ai microfoni di SKY prima dell’inizio di Inter-Napoli.

    Gli ultimi risultati sono la conferma che si è fatto bene anche in termini di campagna acquisti quest’anno? Tre settimane fa dicevano che forse non l’avevamo fatta benissimo. La campagna acquisti dipende sempre dal risultato. Sono stati bravi i giocatori e l’allenatore nel capire che al momento giusto bisognava inserire una certa marcia e l’hanno fatto. Questa è una partita delicata dove non bisogna rilassarsi, ma confermare la grinta. Il calcio ti aspetta sempre dietro l’angolo. Bisogna sempre fare attenzione.

    Cosa ci puo' dire sul momento magico di Ibrahimovic? Mi sembra una persona felice, che è una cosa importante. Fa tutto volentieri e per la qualità che ha, fortuna sua fa tutto molto bene.

    E’ contento che è tornato in Serie A un big match come Inter-Napoli? È bellissimo, bellissimo anche per la gente. Purtroppo oggi le misure di condizionamento che ci sono, e saranno giuste, hanno impedito a molti di venere a vedere. Ci sono stati tanti problemi anche per gli stessi interisti per venire a vedere questa partita. Al di là di questo, è un appuntamento bellissimo, sono due tifoserie importanti e numerose.




    Mancini "boccia" Blatter: "Impossibile ridurre nuovamente il numero degli stranieri"

    Roberto Mancini, dopo la vittoria per 2-1 ottenuta sul Napoli, ha parlato ai microfoni di Sky:

    "E' stata una partita con tantissime occasioni da gol - ha dichiarato il tecnico nerazzurro. L'inizio, però, è stato poco convincente per merito del Napoli che era disposto bene e riusciva a far girar bene la palla. Noi all’inizio eravamo un po’ troppo larghi. Alla fine, il gol del 2 a 1 ci ha messo un po’ di apprensione, ma il pareggio sarebbe stato un’ingiustizia.

    Noi abbiamo avuto sette palle gol e ne abbiamo fatte solo due. Un gol gli avversari lo possono fare e poi diventa una partita che si vive in modo diverso. Noi dobbiamo chiudere le partite".

    Ibra è l’unico giocatore che non lasci mai in panchina o tiri fuori... "Ibra è un giocatore particolare, oltre a fare tanti gol è capace di altre giocate. Può mettere in condizione un compagno di fare gol, l’altra sera in coppa ha fatto il centrocampista d’attacco. Io gli ho chiesto se era stanco e mi ha detto che stava bene, quindi non l’hocambiato.

    Blatter vorrebbe portare a cinque il numero di giocatori stranieri per squadra... "Noi avremmo difficoltà, credo. Io non sono d’accordo, mi dispiace. Trovare italiani che possano essere all’altezza di giocare all’inter è difficile. Chi li ha se li
    tiene. Noi i giovani li abbiamo e stiamo cercando di farli crescere".
     
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  5. Goofy™
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    Branca più ci ripensa e più si compiace: "Ibra a 25 milioni, che colpo!"


    Ha ricevuto tante critiche in passato, ora per lui è il momento di passare alla cassa e prendersi gli elogi. Marco Branca, direttore tecnico dell'Inter, ai microfoni di Radio Rai, parla del presente nerazzurro ma anche del passato.

    "Credo che oggi si possa dirlo: acquistare Ibra a 25 milioni di euro è stato un vero e proprio affare - ha detto l'ex calciatore - così come le scommesse su Julio Cesar, Maxwell, Maicon e Cambiasso. La società sta operando bene sul mercato e la rosa è completa anche a centrocampo: Zanetti può giocare lì, così come Chivu, senza dimenticare che ora ci manca Vieira".

    Sul campionato, aspetta però a dare giudizi: "Presto per dire chi sarà la nostra rivale, anche se uscirà da un lotto comprendente Milan, Roma e Juve. La critica? Ormai abbiamo capito che dobbiamo prenderla come stimolo, vorremmo solo che fosse più obiettiva nei nostri riguardi".
     
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  6. Goofy™
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    Una vecchia volpe del mercato ritiene che su Del Piero potrebbe scatenarsi una milanese: ma non è il Milan...


    L'Inter pare avere una rosa abbondante, specie in attacco. Ma, secondo il procuratore Antonio Caliendo, i nerazzurri potrebbero aggiungere un altro petalo la prossima stagione: Alessandro Del Piero...

    "Tutti dicono Milan perchè Ancelotti lo stima da sempre - ha spiegato - ma io non trascurerei l'ipotesi Inter per Alex. Comunque lui ora deve stare tranquillo, con tutto quello che ha dato alla Juve è senz'altro la dirigenza a dover fare un passo verso di lui. E' un campione, deve solo ascoltare ciò che gli dicono e poi decidere".




    Sarei molto felice,ma non troverebbe spazio...in più spero per lui che torni il vero Del Piero alla Juve
     
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  7. Goofy™
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    Chivu spiega perchè ha scelto l'Inter. Motivo 1: la carriera. Motivo 2: i trofei...


    Christian Chivu, nonostante le iniziali difficoltà riscontrate a Milano, è sempre più contento della scelta fatta a luglio.

    "All'Inter sto bene - ha spiegato infatti il rumeno al sito dell'Uefa - l'ambientamento è stato facile perchè giocavo già in Italia".

    A proposito di Italia, impossibile non tornare a parlare di Roma. "Lì stavo altrettanto bene - ha aggiunto - ma dovevo cambiare: ho scelto i nerazzurri per la mia carriera e per la loro storia. Hanno una bacheca piena di titoli, è una società colma di tradizione. Proveremo ad arricchire noi la bacheca quest'anno: abbiamo tutte le carte in regola per farlo sia in Italia sia In Europa, credo che siamo i favoriti e ora tocca a noi dimostrarlo sul campo".




    Mancini alla conquista del Vecchio Continente: "Partiamo per vincere la Champions"


    Dopo due Scudetti l'Inter è pronta alla completa maturazione. Se infatti in Italia sembra aver ripreso il ritmo da schiacciasassi della scorsa stagione, è in Europa che i colori nerazzurri continuano a steccare le partite più importanti.

    La sconfitta di Istanbul non ha però scoraggiato Mancini, che considera la Champions League l'obiettivo principale di questa stagione: "La Champions e' una manifestazione particolare e difficile, ma l'Inter parte per vincerla - ha detto Mancini al sito dell`Uefa - Ci sono squadre importanti e molto forti, ma e' chiaro che il nostro obbiettivo e' quello di arrivare fino in fondo. L`anno scorso siamo stati eliminati con due pareggi purtroppo, due partite un po' particolari. Dobbiamo cercare di migliorare il nostro rendimento e dobbiamo capire che in Champions non si puo' sbagliare una serata altrimenti si va fuori, per questo ci vuole la massima concentrazione in particolare nelle partite ad eliminazione diretta".

    Barcellona, Manchester United e Milan saranno sicuramente gli avversari da battere, ma Mancini ha in serbo due assi nella manica che potrebbero risultare decisivi per risalire, dopo 43 anni, sul trono d' Europa: "Ibrahimovic credo sia uno dei piu' grandi giocatori del mondo in questo momento, come Ronaldinho ed Henry. Sono tutti giocatori capaci di risolvere una partita con un colpo. Zanetti e' un grande professionista, un esempio per tutti, sia in allenamento che in partita. E` molto importante avere giocatori di questo calibro".
     
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  8. Goofy™
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    Un’Inter italiana anche nel futuro

    Da un'Inter completamente straniera a un'Inter a maggioranza italiana. Fra regolamenti Uefa e proposte di Blatter, la squadra nerazzurra rischia di subire presto questo genere di trasformazione. Ma si tratterebbe di un cambiamento imposto, non certo voluto nè desiderato. Moratti, infatti, a chi chiede conto di una formazione sempre troppo esterofila (su 10 gare ufficiali, solo in due occasioni c'era un italiano nell'undici iniziale), continua a rispondere che la società di oggi si è evoluta, è diventata multietnica e l'Inter ne è lo specchio naturale. Eppure, malgrado ciò che pensi il suo presidente, dalla prossima stagione, secondo quanto prevede l'Uefa, l'Inter dovrà avere nella lista dei 25 giocatori da iscrivere alla Champions League almeno 8 giocatori cresciuti e formati in Italia, 4 dei quali prodotti dallo stesso vivaio di nerazzurro.

    Non è un caso il fatto che l'Inter si sia mossa in un certo modo nell'ultima estate. Gli investimenti più importanti e significativi per il settore giovanile sono stati fatti per elementi italiani, peraltro distribuiti in ogni settore del campo. Rigione (1991, difensore e capitano dell'under 17), Dell'Agnello ( 1992, attaccante) e Fossati ( 1992, centrocampista soffiato al Milan) sono tutti molto promettenti, ma è su Enrico Alfonso che, in casa nerazzurra sono pronti a scommettere: è già nel giro della prima squadra come quarto portiere (ha debuttato nell'infausta amichevole con il Barcellona del 29 agosto), gioca nella Primavera e, soprattutto, è appena stato convocato nell'Under 21. Nel 2010 ( o 2011), quando Blatter prevede di realizzare i suoi progetti, potrebbe essere lui il nuovo numero uno interista.

     
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  9. Goofy™
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    E per gli striscioni del Meazza, dopo la squalifica della curva, Moratti si becca anche una denuncia

    Continua a suscitare clamore la vicenda dello striscione offensivo nei confronti dei napoletani, esposto nella Curva Nord del Meazza da alcuni tifosi dell'Inter in occasione della partita col Napoli di due settimane fa.


    Prendendo atto della squalifica della Curva Nord disposta dal Giudice Sportivo, un tifoso napoletano, presente al Meazza in tale partita, ha presentato una denuncia nei confronti del presidente dell'Inter Massimo Moratti in qualità di rappresentante legale del club nerazzurro.

    Moratti, secondo quanto spiega il legale del tifoso partenopeo, è "tenuto a risarcire il danno esistenziale e morale" prodotto al tifoso dalle offese scritte sullo striscione.
     
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  10. Goofy™
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    Botta e risposta tra Adriano e Mancini, il brasiliano "Voglio sempre giocare", il tecnico "L'ho tolto perche' era stanco"


    L’Inter vince e prova il primo allungo in campionato, Adriano, dopo un lungo periodo di astinenza, va finalmente a segno, vista cosi’ dovrebbero essere tutti felici e contenti ma a tenere banco questa volta sono i rapporti tesi tra il tecnico nerazzuro Roberto Mancini e lo stesso Adriano.

    Al momento della sostituzione il brasiliano e’ passato davanti alla panchina ma, quando Mancini cerca di stringergli la mano, l’attaccante tira dritto senza guardarlo. Il tecnico ai microfoni di Sky ha minimizzato l’episodio: “L”ho sostituito perche’ lui non e’ al meglio, mentre Cruz sta bene. L’argentino e’ in un buon periodo ed e’ in grado di tenere su l’attacco. Capisco Adriano, tutti i giocatori si arrabbiano quando vengono tolti, ma io devo pensare alla squadra. Stavamo soffrendo in quel momento e ho anticipato di una decina di minuti un cambio che prima o poi sarebbe arrivato”.

    Anche per Adriano non esiste nessun problema: “Io penso che a tutti non piaccia uscire, io sono uno di quelli. Voglio fare tantissimo per la squadra, se ho sbagliato ho sbagliato con me stesso. Sono uscito un po’ arrabbiato. Comunque, tutto tranquillo, normale. Lui fa la sue scelte ed io devo accettare le sue scelte, .Mi ha tolto, ma io volevo giocare, anche se non stavo facendo benissimo. Era un mese che non giocavo, qui il campo era brutto. Mi spiace, ma non volevo fare del male a nessuno. I miei rapporti con Mancini? Normali, nessun problema. E’ che quando sbagli ti cazzia sempre, ma questo e’ normale, devo accettarlo, cosi’ come devo fare con le sostituzioni”.
     
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  11. Goofy™
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    Moratti ora deve comprare

    D’accordo, in rosa ci sono pure Pelé e Bolzoni, e tanto Burdisso quanto Chivu potrebbero - all’occorrenza - essere schierati in mezzo al ring. Ciò nonostante è innegabile che l’ennesimo infortunio patito da Patrick Vieira renda di strettissima attualità la necessità di reperire sul mercato un centrocampista pronto all’uso già dal mese di gennaio. Che la coperta in mezzo fosse corta a prescindere dai guai dell’ex bianconero, Roberto Mancini l’aveva fatto notare ai dirigenti già in estate, tuttavia Massimo Moratti - dopo aver investito pesantemente su Suazo e il succitato Chivu - ha dato il via libera soltanto per due operazioni in prospettiva e decisamente low cost (ovvero l’acquisto di Pelé e il prestito con diritto di riscatto di Jimenez).

    Ora però il quadro è ancora più complicato perché pure Dacourt Stankovic e Figo non permettono a Mancini di vivere sonni tranquilli. Da qui la necessità di tornare sul mercato per non correre il rischio che la stagione possa venir compromessa, come accaduto un anno fa a Valencia, perché nella partita decisiva l’Inter si era trovata a corto di uomini. Per questo motivo Moratti sarebbe sempre più convinto, nonostante qualche perplessità, a riaprire il portafoglio per regalare un uomo in più a centrocampo a Mancini. L’ipotesi più affascinante conduce a Hedwiges Maduro, centrocampista dell’Ajax classe ‘ 85 che può essere schierato davanti alla difesa e che ha il contratto in scadenza nel giugno 2008. L’Inter da questo punto di vista potrebbe offrire un salvagente all’Ajax: acquistando il giocatore a gennaio (naturalmente, vista la situazione, a prezzo di saldo) permetterebbe agli olandesi di mettere comunque a bilancio qualche soldino.

    Pronto all’uso in Coppa sarebbe pure Giampiero Pinzi. Il centrocampista dell’Udinese è attualmente fermo ai box ma dovrebbe essere pronto entro metà novembre e, qualora dovesse fornire garanzie di un pieno recupero, potrebbe superare a doppia velocità la concorrenza anche perché un italiano in più nella Babele nerazzurra servirebbe assai. Difficile infine arrivare già a gennaio a Daniele Dessena e a Miguel Veloso, alla luce delle richieste astronomiche dello Sporting Lisbona. Decaduta la pista Barone, dichiarato dal Torino incedibile e comunque out per i prossimi 50- 60 giorni
     
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  12. Goofy™
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    Il Punto sull'Inter: Centrocampo a pezzi


    Non è una novità, se n’è parlato tanto nella stampa sportiva e più modestamente anche in questi miei punti settimanali sulla squadra nerazzurra, il centrocampo dell’Inter è in grande difficoltà e avrebbe potuto essere evitato.

    In molti sorridono quando si parla di assenza di giocatori nell’Inter, perché si vive ancora sulla favola di una rosa che potrebbe valere due squadre, questo è vero ma solo sulla carta perché con i soli nomi non si è mai vinto niente, ci vogliono la condizione fisica e le gambe per tenere fede al nome stampato sulle spalle. All’Inter in questo momento si corre il rischio ancora una volta di pagare caro l’aver sottovalutato la situazione oggettiva dei giocatori e soprattutto un errore di valutazione tecnica delle qualità dei calciatori a disposizione.

    La compagine manciniana ha costruito la sua splendida stagione scorsa sul modulo a rombo che prevedeva tre centrali ed un trequartista libero di inventare alle spalle delle due punte, ed i giocatori in grado di ruotare in questi ruoli sono sei per quattro posti, Vieira, Cambiasso, Dacourt, Figo, Zanetti e Stankovic, ma non tutti sono intercambiabili e soprattutto non tutti danno garanzie di tenuta fisica per ben noti problemi di infortuni ricorrenti come di età.

    Adesso il problema è venuto a galla ancora una volta in tutta la sua gravità ma si doveva pensarci prima, era chiaro come il sole che date le squalifiche in Champions, capitan Zanetti non avrebbe potuto essere schierato in mediana essendo impegnato a coprire il vuoto lasciato da Maicon, che Vieira ha imboccato un pericoloso declino difficilmente evitabile, che Dacourt e Figo stanno rendendo anche di più di ciò che ci si aspettasse, ma davvero non possono reggere una stagione intera e che se anche Mancini stia ovviando alle difficoltà passando al modulo in linea a centrocampo, Solari e Cesar non danno la stessa resa dei titolari presunti.

    Adesso l’infortunio annunciato di Stankovic, che tira la carretta con tutti i suoi acciacchi da due mesi e che alla fine paga la sua grande generosità saltando per infortunio due o tre settimane, Vieira ormai è un caso e parecchio antipatico, mentre Cambiasso e Dacourt andrebbero tenuti in una teca di cristallo e preservati ma così non potrà essere per il turno infrasettimanale di campionato, per la sfida con la Juventus e la partita di Champions. E allora che fare?

    Magari cominciare a rendersi conto che le tanti voci che invocavano un acquisto in mediana, tra cui lo stesso Mancini, avevano ampiamente ragione e che all’Inter serviva e serve un giocatore, magari un regista o comunque qualcuno che sappia produrre gioco, chiaro è che sarebbe assurdo andare ad investire pesantemente a Gennaio a meno di una posizione in Champions molto propizia ma giocatori che possano giocare ancora la massima competizione europea e che siano di valore non è che abbondino. Allora torno a dire ancora una volta che è il momento di rischiare i vari Bolzoni e Pele’, magari non contro la Juventus o in sfide delicate, ma inserendoli piano piano nelle sfide con squadre più abbordabili per cercare in casa preziosi ricambi e mettersi in testa una volta per tutte che Chivu davanti alla difesa è un ripiego non una sicurezza, perché le sue prestazioni con la nazionale rumena potranno anche essere state confortanti ma Chivu è un centrale difensivo, non un centrocampista.

    Una parola va spesa anche sul pareggio di Palermo, dove un super Fontana e la traversa hanno frenato la corsa della capolista, che alla vigilia del turno aveva tre punti sulla seconda ed adesso ne ha ancora tre. Ribadisco questo concetto perché ho sentito e visto parecchie scene di una delusione che francamente non capisco, forse è l’ora che qualche sostenitore interista si tolga di dosso la paura dei tracolli che in passato avevano caratterizzato l’ambiente perché così non è più.


    La squadra è imbattuta in campionato, non subisce gol, si presenta a giocare cercando sempre di imporre i propri schemi e se una squadra come il Palermo, che non sarà nel suo momento migliore ma non è di sicuro una squadra debole, mette una sola punta e cinque centrocampisti in casa qualcosa vorrà dire! Sarebbe stato meglio vincere, è logico, ma non vedo questi sintomi preoccupanti descritti in giro, l’unica nota dolente ripeto è ancora una volta l’infermeria che al momento pare troppo affollata e ciò rischia di pesare oltremodo.




    Per Toldo microfrattura al piede e occasione persa


    Julio Cesar non è al meglio, ma stavolta Toldo, non certo per volontà sua, non riesce a farsi trovare pronto per rimpiazzare il portiere brasiliano tra i pali della porta nerazzurra.

    L'ex numero 1 della Fiorentina ha infatti rimediato una microfrattura al piede destro nel corso della trasferta di Reggio Calabria e dovrà rimanere quindi ai box.
     
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  13. Goofy™
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    Ma Ranieri e Mancini si sono sentiti via telefono? "Gara durissima anche per noi domani con il Genoa"

    Torino e a Milano si viaggia sulla stessa lunghezza d'onda: Juve e Inter, per ora, pensano solo alla gara di domani sera. Se Ranieri teme l'Empoli, infatti, Mancini ha paura del Genoa che a lui ricorda tanto il derby della Lanterna vissuto per anni con la maglia della Samp addosso.

    "Non c'è il rischio di pensare a domenica, perchè domani affrontiamo una gara durissima - ha detto lo jesino - il Genoa è una squadra che gioca molto bene ed è in ottima forma. Per questo sto pensando bene come attuare il turnoer, è una sfida molto delicata e non ci si può rilassare. Lasciare a riposo i diffidati Ibra e Samuel? Possibile, ma un difensore rischia maggiormente il giallo di un attaccante. Sempre che questo non protesti troppo...".

    Ancora tanti dubbi di formazione, quindi, anche Julio Cesar difficilmente sarà del match (buone notizie però per Stankovic, già a disposizione forse contro il Cska mercoledì prossimo) e in porta dovrebbe quindi andare Orlandoni. Adriano invece è convocato, ma Mancini sbotta quando si tocca l'argomento: "Adesso sono stufo, ogni volta scatta la domanda su di lui per creare la polemica. A me sembra di essere stato chiaro più volte, sono in cinque davanti e qualcuno in tribuna ci deve pure andare". Intanto, però, per domani li ha convocati tutti...
     
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  14. Goofy™
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    Provate a parlare di calendario al Mancio: "La Roma ce l'ha in discesa? Mica detto che noi le prossime le perdiamo..."


    Roberto Mancini sta per vivere una partita, quella tra Juventus ed Inter, che si preannuncia ovviamente carica di significati. Sapendo di essere capolista, il tecnico della squadra nerazzurra si concede un'analisi del calendario delle contendenti al tricolore al microfono di Sky.

    “Ranieri dice che abbiamo due squadre? - ha risposto in diretta alle domande dei giornalisti tv - Credo che tutte le squadre di vertice hanno 22-23 giocatori di grande livello.

    La Juve si è dovuta ricostruire un po’, ma Milan, Roma e anche la Fiorentina hanno una ventina di giocatori di grande livello. Noi credo che abbiamo nel reparto offensivo 5 giocatori molto bravi, in difesa qualche giocatore in più rispetto agli altri, anche se ci sono degli infortuni. Abbiamo una buona rosa.

    Una parentesi, Mancini, la dedica anche al calendario della Roma inseguitrice, sicuramente più agevole nei prossimi turni rispetto a quello della capolista: "Può essere una situazione buona per la squadra giallorossa, che ha dodici partite con squadre sulla carta inferiori, ma ogni partita nasconde insidie particolari.

    Noi siamo contenti di essere avanti, ma non è detto che le prossime partite le perdiamo...”.

     
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  15. 619fran
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    Ibra: "Se segno esulto"



    Intervista alla Gazzetta dell'attaccante dell'Inter, grande ex della sfida di domani: "Juventini, fischiatemi pure ma non è stata colpa mia se sono passato in nerazzurro. Gli scandali c'entrano poco, per mesi ho aspettato invano di rinnovare il contratto. Secco mi disse: se c'è un'altra squadra non esitare"



    MILANO, 3 novembre 2007 - "Se segno esulto". Ibrahimovic non si nasconde. E si lascia andare a qualche confidenza alla vigilia di Juventus-Inter, la "sua" partita, quella che mette di fronte il suo passato e il suo presente in Italia. Ecco un estratto dello Zlatan-pensiero, l'intervista completa la trovate sulla Gazzetta dello Sport di oggi.

    L'ADDIO - "Juventini, fischiatemi pure, ma non è stata colpa mia se sono passato all'Inter. Gli scandali c'entrano poco, per mesi ho aspettato invano di rinnovare il mio contratto. Il d.s. Secco al telefono mi disse: se c'è un'altra squadra, non esitare. E allora se segno, esulto".

    NELLA JUVENTUS - "Le mie partite juventine a cui resto più affezionato sono quelle contro l'Inter: anche quella dei contrasti con il mio vice allenatore Mihajlovic e della cravatta a Cordoba. Ma la più bella resta quella dell'ottobre 2005. Vincevamo 2-0 già dopo 45': mamma mia come avevamo giocato quel primo tempo..."

    L'INTER - "Avevo detto che anche la società Inter doveva crescere, e così è stato: ora ha tutto per essere uno dei club più forti del mondo e non è un caso che io abbia firmato praticamente a vita. Sta uscendo il potenziale che avevo già visto quando la scelsi: è aumentato il rispetto degli altri, anzi l'Inter ha ottenuto il rispetto degli altri".

    MANCINI - "Un giorno Mancini mi ha chiamato nel suo ufficio, ha messo su un video di Van Basten e mi ha detto: Siediti e guarda. Studialo, impara i suoi movimenti, fai caso anche ai particolari. Ti servirà. Era un segnale: mi aiutava a capire in cosa potevo crescere. E momenti così te li ricordi per tutta la vita".

     
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25399 replies since 1/7/2007, 12:32   260599 views
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